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IL PASCALI PENSIERO

07/05/2020



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IL PASCALI PENSIERO
Più che una squadra, una famiglia. Sono bastati sei mesi a Manuel Pascali per innamorarsi del Fanfulla e di tutto l’ambiente bianconero. Il difensore classe 1981, che come tutti sanno vanta una lunga e illustre carriera nel calcio professionistico tra Scozia, Serie B e C, è arrivato a Lodi la scorsa estate lasciando subito un segno nel cuore dei tifosi. Ora che il blocco di partite e allenamenti impone, o ha imposto fino a pochi giorni fa, uno stop quasi totale all’attività fisica, come si è mantenuto in forma il nostro Paska?

“Siamo in un periodo veramente surreale, non sappiamo cosa aspettarci. È difficile allenarsi perché soprattutto nel periodo di lockdown totale non si avevano spazi a disposizione. La voglia di stare bene con sé stessi e con il proprio corpo però ti porta sempre a cercare nuove soluzioni con sedute alternative a quelle ordinarie. Quello che si poteva fare abbiamo cercato di farlo, chi in casa chi nel proprio giardino con allenamenti individuali utili a cercare anche di non buttare via tutto il bel lavoro svolto durante l’anno. Io sto vivendo questi mesi abbastanza bene, passo il tempo con i miei bambini. Ma è indubbio che il campo manca, così come l’adrenalina della partita e il vivere lo spogliatoio”.

E la domanda che si fanno tutti è sempre la stessa: si ripartirà?

“Per me la Serie D ormai possiamo dire che è chiusa al 99%, lo dico per alcuni sentori che ho. L’1% lo tengo solamente come ultima speranza. Noi speriamo davvero di tornare in campo. Abbiamo ancora un’opera da completare, stiamo lavorando duro per far sì che se dovessimo tornare in campo per quel mese o due ancora da disputare, in base a quello che deciderà la Lega, ci faremo trovare pronti. Ci stavamo ritagliando uno spazio importante nel campionato interrotto, da protagonisti”.

E in questo periodo lontano dai campi però Pascali tra allenamenti e tempo passato in famiglia ha aggiunto una nuova attività. Tutti conoscono “La Casa de Manuel”, appuntamento fisso da ormai due mesi sulle pagine Instagram del nostro difensore e del capitano del Cittadella Manuel Iori.

“Abbiamo improvvisato queste dirette per regalare un’ora spensierata di sorrisi alle persone in un momento così difficile. Con il passare dei giorni ci siamo resi conto che ci seguivano in tanti e quindi abbiamo cercato di accompagnare a questi momenti di serenità anche della beneficienza donando qualcosa a chi sta lavorando tanto per noi in situazioni d’emergenza. Da qui sono quindi arrivate le donazioni agli ospedali di Cittadella e Cosenza”.

Cittadella e Cosenza due tappe importanti della carriera di Pascali. Ma anche il Fanfulla sta avendo una grande importanza, oltre che per meriti sportivi anche per le qualità umane di chi compone tutto il mondo bianconero, sia in società che tra i tifosi.

“Sono contentissimo di aver scelto il Fanfulla. Qui ho trovato una famiglia, un club con tanta passione e storia che poche società di Serie C ma anche di B possono vantare. Una società con tantissimi margini di miglioramento e che deve aspirare a tornare al calcio professionistico perché è quello che gli compete. Quando sono arrivato tanti compagni di squadra li conoscevo, altri no, ma ho trovato sempre persone straordinarie. Si è venuto a creare un gruppo fantastico grazie ad uno staff che ama il calcio e ha quella passione che tutti dovrebbero avere ma che a volte latita nel nostro mestiere. Un grande merito va quindi al mister e a tutti i collaboratori e giocatori che sono parte del Fanfulla da 3 stagioni. A 38 anni uno che vive di passioni come me ha bisogno di tutto questo: anche il fatto di allenarci a distanza in questo periodo online non è un’imposizione, ma è nato tutto perché c’è voglia di condividere insieme questo fantastico sport. Qui si sono creati dei legami personali, dei rapporti veri oltre a quelli professionali”.
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