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L’EMOZIONE DELLA DOSSENINA

20/05/2021



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L’EMOZIONE DELLA DOSSENINA
Non si sta godendo la settimana di riposo ma sta continuando a lavorare duro il Guerriero in vista delle ultime tre partite della stagione, playoff esclusi. I bianconeri in questi giorni infatti si stanno allenando come di consueto al Restelli di Tavazzano, preparandosi così al meglio alle sfide con Crema, Caravaggio e Tritium, a cui si aggiungerà poi appunto la serie di spareggi promozione. Il morale non può che essere alto viste le 10 vittorie nelle ultime 11 gare. Partite in cui il Fanfulla ha dimostrato di saper portare a casa i 3 punti sfruttando a pieno tutta la rosa a disposizione. Ma anche, impiegando in diversi ruoli del campo i medesimi giocatori. Tra questi c’è Bernardini. Classe 2002, il prodotto del vivaio bianconero non è stato solo utilizzato da mister Ciceri come terzino sinistro. Con lo Sporting Franciacorta ha vestito anche la maglia numero 11 come esterno alto nel 4-4-1-1, mentre in altri spezzoni di partita è stato dirottato anche sull’out di destra del reparto difensivo. Domenica invece con il Ponte San Pietro ha vestito la classica maglia numero 3, affrontando più volte il classe 1979 ex Atalanta Ferreira Pinto. Un duello sicuramente stimolante ma, soprattutto, una vittoria importante quella del Fanfulla.

“Riuscire a vincere subito dopo la sconfitta di mercoledì non era facile perché potevamo essere demoralizzati dal risultato negativo. Invece, siamo stati capaci di reagire soprattutto a livello mentale più che fisico. La condizione straordinaria in cui ci troviamo si era notata anche mercoledì e di fatto si è confermata anche domenica. Aver vinto significa esserci rialzati immediatamente dopo il passo falso ma ero sicuro che la squadra avrebbe reagito con il coltello tra i denti”.

Per Bernardini quella che si sta concludendo è la prima stagione per intero. La scorsa infatti l’interruzione per Covid19 non ha permesso all’esterno lodigiano di completare tutto il campionato, interrompendo quindi anche un percorso di crescita.

“L'avvento del Covid19 ha impedito a me e alla squadra di concludere la stagione. Sicuramente è una soddisfazione personale che mi rende felice e orgoglioso di quello che sto facendo, anche se nel mio piccolo. Rispetto all'anno precedente mi sento, se posso dire, un po' più confidente, sia in campo che con la squadra. L'anno scorso cercavo di stare più nel mio invece quest'anno penso di essere migliorato a livello di personalità e di "abitudine" in campo a giocare anche con il pallone tra i piedi”.

L’importante però è appunto la stagione in corso, con il Guerriero che occupa la seconda posizione in classifica.

“Chiudere in seconda posizione questo campionato significherebbe onorare al meglio quella che è stata la stagione. Sarei felicissimo a livello personale e mi riempirebbe di gioia”.

Campionato, sempre escludendo i playoff, che in casa si potrebbe chiudere con l’impegno con il Caravaggio davanti ad un numero ridotto di spettatori. L’ultima occasione era stata la gara con il Seregno. Otto mesi fa quindi.

“Se penso al 6 giugno con la Dossenina con i tifosi mi vengono già i brividi. Per mia fortuna ho già provato questa emozione di giocare allo stadio pieno e il calore che i tifosi riescono a trasmettere è davvero qualcosa di speciale. Anche quest'anno in qualche modo sono riusciti a venire a tifare. Domenica con il ponte San Pietro dietro la porta, seduti sul muretto c'erano appunto i tifosi più affezionati e il coro cantato a fine partita tutti insieme è stato davvero bello. Non vedo l'ora sia il 6 giugno”.
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