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UNOCONTROUNO : CHRISTIAN COLNAGHI

08/11/2018



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UNOCONTROUNO: CHRISTIAN COLNAGHI
È Christian Colnaghi il primo under del Fanfulla a passare sotto la lente d’ingrandimento di “unocontrouno”. Classe 2000, Colnaghi è uno dei nuovi arrivati alla corte del Guerriero. L’ultimo dei tre portieri che hanno iniziato la stagione ad essere ufficializzato, oltre a lui a luglio a prendere parte alla preparazione Nicolò Criscione e Stefano Dudiez. Il più giovane, arrivato dal Novara e che allenamento dopo allenamento, partita dopo partita si è preso la maglia da titolare. Sono passati già quattro mesi da quando Colnaghi è stato contattato dal Fanfulla, ma la chiamata del direttore sportivo Vito Cera la ricorda come fosse ieri. <<Ero al mare i primi giorni di luglio e vengo contattato dal direttore – racconta -. Conoscevo già la società per la sua grande storia e il passato glorioso, mi ha subito attirato questa proposta e, dopo aver parlato anche con la mia famiglia, ho deciso di accettare>>. Colnaghi arriva quindi a Lodi, tutti sperano di indossare la maglia da titolare del Fanfulla, ma per il giovane classe 2000, <<prima di tutto c’era e c’è la voglia di migliorarmi, di crescere in quegli aspetti in cui sono carente>>. Già nel memorial Aldo Accerbi Colnaghi mette in mostra grandi doti, abbinati ad una tranquillità significativa per un 17enne. Poi a Voghera vive uno degli episodi forse più singolari in carriera. Partita sull’1-1, 48’ del secondo tempo, i calci di rigore sono ormai vicini e mister Ciceri decide di farlo scendere in campo proprio per la lotteria dei rigori. Fiducia poi ripagata perché Colnaghi come tutti ricorderanno parerà un rigore che risulterà poi decisivo al passaggio del turno. <<Non mi aspettavo di entrare – ricorda -. Ad inizio secondo tempo il mister mi aveva detto di scaldarmi ma pensavo fosse qualcosa a cui è sempre stato abituato con i suoi portieri in via precauzionale. Quando poi invece mi ha detto di stare pronto ho capito che mi avrebbe fatto scendere in campo. Qualcosa di strano ed emozionante per me>>. Da lì Colnaghi non ha più lasciato la maglia numero uno. Nessun dualismo però con Criscione, tra i due il rapporto è di grande amicizia. <<Già quando eravamo in tre io pensavo a fare il mio, senza pensare a chi avrebbe giocato titolare – spiega -. Criscione lo conoscevo già dai tempi del Pavia, abbiamo un buon rapporto così come con tutti gli altri giovani dello spogliatoio. Ci aiutiamo, per tanti è la prima esperienza in una prima squadra>>. E sicuramente vivere la prima esperienza con i “grandi” avendo in spogliatoio giocatori come Patrini, Rossi, Laribi e Brognoli è qualcosa di importante. <<Prima certi giocatori ero abituato a vederli fuori dal campo, magari, come a Pavia, facevo il raccattapalle, mentre ora ci gioco fianco a fianco, una grande emozione – ammette -. Quando vengo ripreso in allenamento o in partita accetto quello che mi viene detto perché sono consigli dati da persone che giocano da molti più anni di me, conoscono certe dinamiche e se mi devo beccare la strigliata lo faccio perché so che non lo fanno solo per il gusto di riprendermi ma perché vogliono aiutare me e la squadra a crescere. Così come con il mister che mi dà fiducia mandandomi in campo: un segnale importante per me e che cerco di ripagare tutte le domeniche. Questi primi mesi a fianco di giocatori più esperti mi hanno aiutato molto a crescere nel carattere e nella personalità>>. Prima della partita nessun vezzo, nessun rito o gesto scaramantico però, <<cerco solo la tranquillità, mi rilasso e mi concentro su quello che devo fare. Nulla di più>>. All’ultimo anno di studi superiori, Colnaghi ha già chiaro il suo futuro. <<Università e si andrà avanti con il calcio che per me è vita – racconta -. Il calcio mi ha già dato tante cose, mi sta facendo crescere e mi ha fatto diventare al momento ciò che sono>>. Un amore per il calcio che vorrà poi portare avanti anche quando appenderà i guanti al chiodo. <<Ovviamente è ancora presto, ho ancora tanti anni di gioco davanti a me, però so già che quando smetterò vorrò rimanere nel mondo del calcio. Non so in quale ruolo ma non lo lascio di sicuro>> conclude Colnaghi che poi non può che ringraziare soprattutto due persone se, fino ad ora, è riuscito a dedicarsi anima e corpo alla sua passione. <<Voglio dire grazie ai miei genitori. Mi hanno sempre sostenuto e seguito e mi hanno dato la possibilità di giocare a pallone. Senza il loro supporto non potrei essere qui>>.
 

 

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