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L’ESPERTO E L’ESORDIENTE

04/09/2019



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L’ESPERTO E L’ESORDIENTE

Ventuno anni, 1981 e 2002. Sembra quasi incredibile ma domenica all’esordio in campionato il Fanfulla come coppia centrale ha schierato due giocatori con tale differenza d’età. Manuel Pascali e Yero Toure, il primo ha calcato i campi professionistici per anni, e fino alla stagione scorsa si è diviso tra Serie B e C, il secondo invece è alla prima esperienza in prima squadra dopo che a maggio ha disputato le finali del campionato Allievi. Una curiosità che però fa allo stesso tempo capire che se i giovani meritano, al di là delle regole imposte dalla Lega, possono lavorare fianco a fianco con giocatori di grande esperienza. Pascali e Toure hanno iniziato a “duettare” sin dall’amichevole con il NibionnOggiono e da lì hanno accresciuto sempre di più la loro chimica fino al debutto in campionato di domenica in cui, eccezion fatta per i due gol, i pericoli sono stati pochi.

“Quando Yero nasceva io avevo già debuttato in prima squadra (nel 2002 Pascali aveva giocato due stagioni nel Sant’Angelo in D con Brognoli, guidati dall’attuale direttore generale Virginio Gandini in panchina, mentre in quell’estate, dopo un campionato da 9 reti, passò all’Alessandria in C2, ndr) – ricorda -. Mi ero detto che quando avrei iniziato a giocare con i 2000 sarebbe stata ora di smettere (ride, ndr). Sto trovando giovani preparatissimi, e tra questi c’è proprio Toure. Ha un ottimo atteggiamento, cultura del lavoro e grandi margini di crescita. Un consiglio? Proprio quello di lavorare. Quando ero giovane io il vecchio, o semplicemente chi era più bravo, lo vedevo come un compagno da raggiungere per poi superarlo. E per farlo serve proprio il lavoro, l’umiltà e la serietà: se Yero farà tutto ciò, avrà sicuramente un grande futuro perché ne ha tutte le carte in regola”.

Non è molto loquace ma si fa sentire eccome in campo invece il giovane difensore che ha bagnato con un grande salvataggio al termine del primo tempo il suo esordio in categoria.

“Per me allenarmi e giocare con Pascali è una grande opportunità. Posso solo imparare da lui. Durante l’allenamento seguo i suoi consigli, mentre in partita mi ha aiutato molto, soprattutto a trovare la concentrazione giusta per affrontare al meglio l’incontro ed un avversario tosto come Rantier: al fischio d’inizio un po’ di tensione la sentivo, ma grazie a Pascali poi con il passare dei minuti mi sono sciolto sempre di più”.

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