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IL SETTORE DI BASE DEL GUERRIERO

10/10/2019



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IL SETTORE DI BASE DEL GUERRIERO
Una prima squadra che raccoglie risultati e consensi da ormai tre stagioni, una Juniores Nazionale che ha iniziato la stagione alla grande e un settore agonistico con tutte le squadre nei primi posti della classifica: cosa c’è però dietro a tutto ciò? Un clima familiare ed accogliente per tutti i giocatori, nessuna pressione e una settore di base di grande livello. Perché al Fanfulla si inizia ad insegnare calcio sin da piccoli, in un percorso di crescita che parte dai Primi Calci per arrivare agli Esordienti, ultimo step prima di entrare a far parte del mondo agonistico. Anche in questa stagione i numeri del settore di base sono sicuramente importanti, con quasi 150 bambini e ragazzi iscritti suddivisi su 13 squadre (Scuola Calcio 2013-2014, Primi Calci 2011-2012, Pulcini 2009-2010, Esordienti 2007-2008) provenienti soprattutto dal lodigiano ma anche da Milano, Crema, Pavia, Piacenza e rispettive province. A guidarli un team di 17 istruttori con responsabile tecnico Alessandro Bruschi. Per chi è abituato a confrontarsi solamente con il calcio dei grandi, non può sicuramente immaginare il lavoro che compone il settore di base.

“Quello che facciamo è insegnare calcio – spiega Bruschi -. È come se stessimo parlando di una scuola: si parte dalla prima elementare per arrivare fino alla quinta, ci sono programmi, attività ed obiettivi diversi. Questo molte volte, anche in altre realtà del calcio, non viene capito. Sin da quando i bambini si approcciano alla disciplina che non è ancora calcio, puntiamo molto sulla fantasia, sul coraggio e nello sviluppare le proprie capacità. Si gioca su campo ristretto a tre, cinque e sette giocatori ed è quindi fondamentale puntare molto sull’insegnamento dell’uno contro uno, sia in fase offensiva che difensiva. Quando poi il campo si allargherà e diventerà più grande, il ragazzo sarà in difficoltà se non ha imparato questo fondamentale che ormai è importantissimo ed uno degli aspetti più ricercati nel calcio moderno. Siamo in una fase in cui non c’è ancora un risultato finale e una classifica, quindi ben venga l’allenare i ragazzi puntando sulla loro fantasia e coraggio, con anche il portiere che può imparare a dribblare. Diverso sarà ovviamente man mano si va in là con l’età: se si guarda una partita di Esordienti si noterà invece un maggiore concetto di squadra, di coralità. Si parte quindi dal singolo per arrivare al gruppo, alla squadra. Gli obiettivi degli istruttori? Creare giocatori tecnici, coraggiosi, creativi, combattivi e anche rispettosi ed intelligenti”.

Quello che bisogna sempre ricordarsi è che poi l’istruttore va ad insegnare a bambini e ragazzi in fasce d’età sensibili ed importanti e che quindi i messaggi che si trasmettono, al di là di quelli calcistici, sono importanti. 

“Le statistiche dicono che un ragazzo su 30mila diventa calciatore professionista, quindi noi dobbiamo pensare quando li alleniamo che dal campo devono anche uscire delle persone oltre a possibili calciatori. Quello che dobbiamo fare è farli innamorare alla disciplina perché tirino così fuori il loro meglio. Fondamentale è quindi anche la collaborazione tra noi istruttori. Allenarci tutti insieme, condividere gli spazi e i campi è importantissimo. Ci permette di confrontarci prima e dopo l’allenamento, di mescolare non solo i ragazzi ma anche noi istruttori stessi, perché se uno riesce non è merito del suo istruttore, ma di tutti quelli che lo hanno seguito. Qui nessuno ha la propria squadra da allenare, noi siamo istruttori del Fanfulla, di tutti i ragazzi e quindi abbiamo un solo obiettivo comune che è la crescita del singolo. In futuro vogliamo proseguire nella strada intrapresa e arrivare anche a migliorarci e sappiamo che se la società continuerà a sostenerci, come sta già facendo, ci toglieremo tutti delle grandi soddisfazioni. Siamo un team di istruttori che anche alcune società professionistiche vicine possono invidiarci”. 

E i successi stanno già arrivando: da inizio stagione sono infatti tanti i bambini e i ragazzi attenzionati e finiti sotto la lente di società professionistiche in tutte le categorie. Segno che si sta lavorando ottimamente, che “il modello Fanfulla” è seguito con particolare interesse. 

“Fa estremamente piacere vedere che dei ragazzi sono stati segnalati e sono richiesti da società professionistiche. L’obiettivo è quello come detto, la crescita, quindi se si arriva a ciò vuol dire che si sta facendo bene”. 
#forzavecchiocuorebianconero

 

 

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