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IL GUERRIERO A CASA FEDELISSIMI

14/12/2019



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IL GUERRIERO A CASA FEDELISSIMI
Una serata tra aneddoti, scambio di complimenti reciproci e di auguri di Natale quella vissuta questa sera nella sede del Club Fanfulla Fedelissimi da una rappresentanza di dirigenza, staff e giocatori. A fare gli onori di casa guidando chi per la prima volta varcava la soglia quartier generale della storica frangia della tifoseria bianconera il presidente Attilio Poli: gagliardetti, manifesti delle partite di Serie B degli anni ’50 (con il super tifoso Mario Anelli che ha ricordato il gol messo a segno dal Fanfulla nell’1-1 casalingo con la Roma come se l’avesse visto solo pochi minuti prima), cimeli e anche le foto delle stagioni scorse in cui sono ritratti, tra gli altri, mister Ciceri e il team manager Dellagiovanna, sono stati i protagonisti dell’incontro. Per Poli però quella di stasera è stata l’occasione per analizzare con l’occhio del tifoso quanto fatto in questa stagione e negli ultimi anni dalla società.

“Oltre ad avere sempre grande piacere nell’avervi qui, il momento è quello giusto per esprimere la maggiore riconoscenza al presidente Barbati, che stimiamo molto, per come sta guidando la società. Grazie a lui stiamo avendo nuovamente credito e raccogliendo successi. La squadra sta facendo un altro campionato di livello, ci state regalando sempre delle belle prestazioni facendoci venire con gioia allo stadio”.

E proprio il presidente Barbati ha voluto rimarcare l’importanza dei tifosi in questo momento di crescita.

“Con il lavoro svolto si è creata la giusta fiducia tra noi e voi che state riconoscendo quanto di buono stiamo attuando. Siamo seguiti, nuovi imprenditori si stanno affiancando a noi perché vedono nel nostro progetto qualcosa di importante. Un lavoro che non è costituito solo dalla prima squadra come protagonista, ma prende in considerazione tutto il settore giovanile: guardiamo la classifica della Juniores e degli Allievi che si trovano nelle prime posizioni per capire che noi prestiamo attenzione alla crescita non solo dei più grandi ma anche delle squadre dove crescono i futuri giocatori della prima squadra. Da tre anni con mister Ciceri stiamo facendo qualcosa di rimarchevole, lui sposa in pieno i miei ideali e non ci siamo mai montati la testa: non vogliamo essere come alcune società che cercano colpi sensazionali e poi dopo un anno scompaiono, il nostro è un lavoro che si estende nel tempo”.

Mister Ciceri presente fisicamente questa sera e che è anche raffigurato in una delle foto che vanno a comporre la bacheca dei “gol dell’anno” che ogni anno il Club Fanfulla Fedelissimi riconosce al termine della stagione.

“Nel calcio a rompere ci vuole pochissimo, mentre a costruire ci vogliono anni. Il presidente è stato velocissimo a recuperare l’appeal che si era perso dopo anni difficili. Dietro a quello che voi vedete alla domenica ci sono tanti piccoli passi che si compiono per il bene della società. Serate di questo tipo fanno bene, in Serie D non ci sono molte realtà che possono organizzarle, così come a Lodi non ci sono gli stimoli di cui possono beneficiare i giocatori: tifo, un presidente che ci tiene davvero e tanta storia”.

Chi ormai sa cosa vuol dire indossare la maglia del Fanfulla è capitan Brognoli.

“Il compito mio e dei più esperti è quello di far capire ai più giovani cosa significa essere qui e portare i colori del Fanfulla. Essere chiamati da questa società è un onore”.

Per la prima volta questa sera invece a varcare la soglia della sede dei Fedelissimi sono stati il direttore sportivo Bianchi e, tra i giocatori, Cizza, Pascali e Belleri.

“Ci vuole tanta umiltà e lavoro – ricorda l’attaccante presentato solo pochi giorni fa -. Qui ci sono tutte le possibilità di fare bene. Brognoli, Pascali e anche Rossi mi hanno sempre parlato di Lodi e del Fanfulla come un posto straordinario per chi vuole giocare a calcio”.

Stimoli che Cizza, nonostante le tante presenze in Serie D, ricorda di non aver mai avuto.

“C’è un modo diverso di affrontare le partite. Non ero abituato a questo attaccamento, qualcosa che ti fa sentire davvero importante, un giocatore vero, tutto ciò che chi vuole fare calcio cerca ogni volta che si trova in una nuova squadra”.

Di piazze importanti Pascali ne ha viste, ma anche per il difensore sono poche le realtà che possono vantare un calore come quello della Dossenina e dei suoi tifosi.

“Anche in Serie C ci sono società che non riescono a dare come quanto sto vivendo qui. Lodi è una piazza che anche chi non ha quel qualcosa in più riesce a trovarlo grazie agli stimoli e al calore che trova. Ad oggi, abbiamo tutti la consapevolezza che possiamo fare ancora di meglio”.

Parola agli esperti quindi questa sera, con Bianchi che ha sottolineato a sua volta la grande importanza anche dei giovani.

“Quando sono arrivato con il direttore tecnico Acquali c’era una rosa risicata, con il solo Arodi come giovane nostro. Per me però il giovane è importante nell’arco dell’intera stagione ma anche nella singola partita e fino ad ora hanno fatto tutti bene, aiutati anche da giocatori con tante stagioni alle spalle che prima di tutto sono uomini che si mettono a disposizione per far crescere i compagni”.

A chiudere la serata il più classico dei brindisi e l’appuntamento per domenica, per l’ultima partita casalinga del 2019 con la Sammaurese.
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