COMUNICATO UFFICIALE
A seguito delle notizie degli ultimi giorni riguardanti richieste presentate in Tribunale per riconsegnare le redini della società all’ex presidente Luigi Barbati, a parlare è l’attuale numero uno del club di viale Pavia Alessandro Tufo.

“Leggiamo ripetutamente sulle pagine de Il Cittadino come il Giudice del Tribunale di Lodi in questi giorni <<deciderà se ridare il club all’ex patron>>, ossia a Luigi Barbati, escluso dall’associazione per gravi motivi lo scorso aprile. Ricordiamo che il Giudice ha già deciso in merito, con la gestione del Fanfulla affidata al vicepresidente Crescenzio Tufo dopo aver letto la sua memoria difensiva e aver appreso la realtà dei fatti. Ciò che si rileva tuttavia è che ad oggi, né il Fanfulla né il signor Tufo hanno ricevuto alcuna notifica e/o avviso circa una presunta udienza del Tribunale che, nel caso, costituirebbe una gravissima lesione del diritto di difesa. Ci auguriamo quindi che nessuna autorità prenda un’incauta decisione inaudita altera parte, ossia senza ascoltare la nostra realtà dei fatti, che a questo punto pregiudicherebbe tutto il lavoro fatto. La situazione di incertezza creatasi, anche mediatica, non fa altro che alimentare le difficoltà nel coinvolgimento di soggetti interessati al progetto, sponsor e banche. Il consiglio direttivo e i singoli membri, che hanno compiuto grandi sacrifici per poter iscrivere la squadra al campionato di Serie D, si tuteleranno in ogni caso nelle opportune sedi per il risarcimento dei danni”

Concetti di carattere economico ribaditi anche dal vicepresidente Crescenzio Tufo.

“La compagine Barbati afferma falsità sulla base delle quali, forse, intende suggestionare il Giudice. Infatti, non è affatto vero che la dirigenza non sia in grado di adempiere alle formalità necessarie per l'iscrizione della squadra al campionato. È il contrario: i fondi sono disponibili ed è proprio la resistenza e l'azione dei Barbati a bloccare i finanziatori. Le comunicazioni di Barbati e dei suoi legali di questi ultimi giorni hanno intimorito i finanziatori, i quali, pur pronti a dare il loro apporto, si chiedono quali saranno le sorti dell'associazione e dunque esitano a condurre a termine l'operazione. In altre parole, i finanziatori reclamano una stabilizzazione della situazione, tale per cui, chi è stato espulso dall'associazione per fatti lesivi della stessa, non abbia più voce in capitolo né diretta né per interposta persona”
#forzavecchiocuorebianconero